domenica 14 agosto 2016

25. Paula Hawkins - La ragazza del treno

Più riguardo a La ragazza del trenoQuali sono le caratteristiche di un buon thriller? Una storia intrigante, un mistero, una crescente tensione e tanti possibili colpevoli. Direi che “La ragazza del treno” ha tutte queste qualità e si presta ad essere un’ottima lettura da ombrellone!

La costruzione del romanzo mi ha intrigata, per quanto non stilisticamente impeccabile. La narrazione è scandita da una sorta di diario, di confessione in prima persona, portata avanti in modo alternato da tre voci, di cui due sono le principali: Rachel e Megan. Corredati da date e momenti del giorno, questi spezzoni di vita, di pensiero si rincorrono nel tempo e conducono il lettore alla scoperta dei segreti di due donne molto diverse ma legate dal destino e, ahimè, nella tragedia.

Rachel è una giovane donna che, dopo il divorzio dal marito, è in preda alla depressione e all’alcool. L’unico svago ma anche l’unica routine rimasta alle sue giornate è il treno pendolari: alle 8.04 quello del mattino direzione Londra, alle 17.56 quello di ritorno a casa. Durante il viaggio guarda fuori dal finestrino, pensa, si compiange, bene e, nel passare di fronte a una casa in particolare, fantastica. Immagina la vita di due persone, una giovane coppia, che sembra così felice da renderla invidiosa ma anche felice a sua volta. Si affeziona loro tanto da battezzarli: Jess e Jason, belli e innamorati, diventano parte integrante della sua vita.
Finché un giorno vede qualcosa di strano, che la sconvolge. E il giorno seguente Jess, che in verità si chiama Megan, scompare.

Una sorta di finestra di fronte, questo treno, un modo per spiare gli estranei e trovare consolazione per la propria vita. Rachel è una persona problematica, ansiosa, che tende ad autocompatirsi e denigrarsi ma, allo stesso tempo, soffre di un’enorme egocentrismo. Soprattutto Rachel è disturbata, emotivamente e psicologicamente, preda di una depressione che ormai le ha risucchiato l’anima e che si alimenta di vino e gin tonic. È proprio questo narratore inaffidabile in parte il fascino di questo romanzo. Per quanto dia sui nervi al lettore con le sue menzogne e trovate brillanti, Rachel è una continua sorpresa proprio per la sua imprevedibilità.

Non è l’unico personaggio disturbato del romanzo. Anche gli altri si distinguono per manie, segreti, torbide storie del passato e lati della personalità insospettabili. Proprio per questo nel corso della narrazione vengono alla luce tanti retroscena, tante verità nascoste che potrebbero spiegare il mistero della scomparsa di Jess/Megan. Una sola però è la storia che conta e il compito di Rachel sarà proprio quello di vedere oltre tutte queste informazioni e distinguere la verità. Rachel dovrà ricordare cos’è successo.

Non sono un’appassionata di gialli e thriller, come amo ricordare ogni volta che ne leggo uno (chissà perché, poi. Di cosa posso dirmi appassionata, che leggo sempre cose diverse?), ma d’estate mi piace dedicare un po’ del mio tempo a riposare la mente, fermare le riflessioni sulla condizione umana e cercare il colpevole. Questo romanzo costruisce la vicenda molto lentamente, l’autrice fornisce al lettore le informazioni alla spicciolata, e in effetti ci si trova ad analizzare mille dettagli insieme a Rachel, passando in rassegna i sospetti, mentre la rivelazione arriva, se non proprio inaspettata, quantomeno di difficile deduzione quasi fino alla fine.
Se qualcuno ama il genere e vuole una lettura interessante per l’estate questo romanzo, che è stato un successo dell’anno scorso, è un’ottima opzione.

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